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Alla scoperta dei siti maya messicani

Il nostro viaggio in Messico continua con la visita ai più importanti siti maya:

YAXCHILANLa città perduta di Yaxchilan (Pietre verdi in lingua maya) è immersa nella fitta vegetazione tropicale dello stato del Chiapas e si può raggiungere esclusivamente in barca.
Prendiamo la lancia all’imbarcadero della Frontera Corazol ed iniziamo la navigazione sul fiume Usumacinta, sacro ai Maya, che separa il Messico dal Guatemala.

Ci sentiamo un po’degli esploratori tra le urla della scimmie-ragno, il canto degli uccelli tropicali e la presenza dei coccodrilli.
Siamo emozionatissimi perché stiamo vivendo un’esperienza di viaggio veramente unica.

Arrivati al sito, dopo un breve sentiero percorriamo El Laberinto, un insieme di corridoi bui, infestati dai pipistrelli, che ci conducono all’entrata della città.

Su tutte le strutture spicca il Palazzo del Re, detto anche Edificio 33, tra i meglio conservati. Alto circa 7 metri è dedicato al sovrano Uccello Giaguaro. E l’immagine del Giaguaro, simbolo delle dinastie degli antichi sovrani, la ritroviamo rappresentata ovunque su vari edifici e stele del sito, che raggiunse il suo massimo splendore tra il 600 e 800 d.C.

Finita la visita, nel pomeriggio si parte per Palenque alla scoperta di un altro sito archeologico maya di grande importanza.

PALENQUE

Ai bordi della giungla tropicale sorge uno dei più famosi centri rituali maya scoperto nel XVI secolo. Patrimonio dell’Umanità, il sito è composto da più di 500 edifici, solo in minima parte portati alla luce, su una superficie di quindici chilometri quadrati.

Appena entrati si vede l’immenso Palacio che è un complesso di edifici collegati tra loro, utilizzato dai Maya per le cerimonie. Alla destra del Palazzo si trova la tomba della Regina Rossa così chiamata perché all’interno gli archeologi trovarono un sarcofago in roccia calcarea dipinto di rosso.

Famoso è il Tempio delle Iscrizioni, costruito sopra una serie di piramidi, all’interno del quale è stata scoperta, praticamente intatta, la tomba dell’antico re Maya Pakal, che indossava una preziosa maschera funebre di giada (oggi al Museo Nazionale di Antropologia a Città del Messico).


Come in tutte le città antiche maya è presente il Tempio del Sole sul quale si possono osservare diversi bassorilievi.
Anche questo sito, come altri, fu misteriosamente abbandonato.

CAMPECHE
Il nostro viaggio verso altri due siti maya ci porta a Campeche, dove ci fermiamo per la notte.

Ci accoglie una città dalle case colorate, racchiusa da torri e muraglioni eretti per difendere la colonia dalle incursioni dei pirati nel XVII secolo. La città conserva la tipica atmosfera coloniale con i suoi bei palazzi e le antiche chiese.

La grande Cattedrale si trova di fronte al Parco che rappresenta la piazza centrale da cui si sviluppa il centro storico.
Suggestiva la passeggiata sul Malecon, il lungomare affacciato sul Golfo del Messico, all’ora del tramonto.
Ci aspetta una cena al ristorante Aduana dove, in un ambiente arredato con molto gusto, abbiamo mangiato ottimi piatti della cucina tipica messicana come il Queso Relleno, un formaggio ripieno che fa da contenitore a vari ingredienti tra cui carne, uova, olive, capperi e peperoni. I Rib eye con miel de chiles, costoletta al miele di peperoncino. I Camarones Empanizados, ossia i gamberi impanati. E poi come antipasto il Guacamole (avogado e limone) con i nachos o le tortillas, che per noi era diventato un piatto fisso.

E’ stata una giornata molto intensa, domani ci aspetta un’altra visita importante che ci porterà a :

UXMAL

Con Palenque e Chichen-Itsa rappresenta l’apogeo della civiltà maya. Il complesso di Uxmal, nella penisola dello Yucatan, dichiarato Patrimonio dell’Unesco, fu fondato tra il 600 e il 950 d.C.
Ricco di templi, piramidi e palazzi dal caratteristico stile architettonico della civiltà “Puuc”.
Si tratta di edifici bassi e rettangolari, con al centro dei giardini circondati da colonne con iscrizioni dedicate al Dio della pioggia. Decorati da meravigliosi fregi in stucco con elementi geometrici, molti dei quali a forma di grata sui quali spicca la divinità con le sembianze del serpente piumato, una delle principali divinità maya.

Famosa la Piramide dell’Indovino. Alta 30 metri, rappresenta l’unico tempio a base ellittica della civiltà maya.

Proseguendo si arriva al Campo della Pelota, un rettangolo formato da due muri alti e paralleli al cui centro, su entrambi i lati, sono inseriti due anelli in pietra in cui i giocatori dovevano lanciare la palla servendosi solo di fianchi, gomiti e ginocchia.

Finita la visita, nel pomeriggio proseguiamo per:

MERIDA
Passaggio obbligato per visitare l’ultimo sito Maya è la città di Merida. Capitale dello Yucatan, detta “la Città Bianca” con le sue belle residenze dell’epoca coloniale in pietra calcarea molto chiara, in stile francese, italiano ed arabo, che testimoniano la ricchezza passata derivata dal commercio delle fibre di agave, l’antico “oro verde” dello Yucatan.


Anche per questa città, come per le altre messicane, tutto ruota intorno alla sua piazza principale, la Plaza Grande, che costituisce il fulcro della vita cittadina. Su questa piazza si affacciano i principali monumenti della città: la Cattedrale, il Palazzo del Governo, il Palazzo Municipale e la Casa di Francisco de Montejo, che la fondò nel 1542.

Passeggiamo lungo il corso principale ricco di negozi che offrono prodotti dell’artigianato tipico del Messico, creati dalle comunità maya, come abbigliamento, borse e amache.
Mérida è famosa anche per la sua cucina, che è diversa da quella tradizionale messicana per le influenze caraibiche ed europee che la contraddistinguono.

Poco lontano da Mérida andremo a visitare il sito archeologico maya più famoso dello Yucatàn:

CHICHEN-ITZA’
Patrimonio dell’Unesco, Chichen-Itsà è una delle zone archeologiche meglio conservate della civiltà maya precolombiana. Arrivata al massimo splendore nel 1000, venne abbandonata nel 1250.
Il complesso comprende vari edifici dallo stile architettonico differente, perchè rappresentano due periodi storici della civiltà maya.


La Piramide più famosa è quella di Kukulkan (o del serpente piumato)
, nota anche come El Castillo e simbolo della città. Ogni equinozio di primavera e autunno, un gioco di luci e ombre create dal sole crea un’illusione ottica: appare una sagoma a forma di serpente lungo 37 metri che striscia verso il basso fino ad unirsi alla testa del serpente scolpita nella pietra in fondo alla scala. Nel 2007 la Piramide è stata nominata come una delle sette meraviglie del mondo moderno.

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Siamo Silvia (giornalista) e Stefania (divisa tra moda e pubbliche relazioni), ognuna con una vita ricca di esperienze,  densa di avvenimenti particolari, di amore, di amicizia, di divertimento ma anche con qualche cicatrice.
Abbiamo deciso di aprire questo  blog per tutte quelle che come noi, conclusa la fase lavorativa, si ritrovano libere con molta voglia di fare, perché la vita che abbiamo di fronte ci può ancora regalare bei momenti. Ci sentiamo forti, piene di iniziative, voglia di conoscere nuove persone e luoghi, e di aprirci a orizzonti diversi.
La nostra speranza è che questo blog ci consenta di avere uno scambio per fornirci spunti, idee, consigli e suggerimenti diversi.
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