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Un’immensità di azzurro, verde, color ocra: abbiamo raggiunto Selinunte.
Con i suoi 270 ettari, costituisce il parco archeologico più grande d’Europa. Di Selinunte si perse la memoria fino al 1551, quando il frate domenicano Tommaso Fazello di Sciacca percorse tutta la Sicilia a dorso di mula per riscoprirne l’antico splendore.
In realtà Selinunte fu fondata nel 628 a.c. nella parte occidentale dell’isola da coloni greci  provenienti da Megara Hyblea, nei pressi di Siracusa. Fu organizzata una spedizione per cercare nuove terre fertili che vennero trovate su un promontorio che si affacciava sul mare, vicino alla foce di due fiumi, lungo le cui rive cresce spontaneo il sedano selvatico. E da questa pianta derivò il suo nome. Una vita potente, ma breve quella di Selinunte, impegnata in guerre continue con le altre colonie e con i Cartaginesi, fino alla sua distruzione nel 250 a.C. Una storia di appena tre secoli, che però ci ha lasciato splendide testimonianze del suo passato.

Ci aggiriamo fra i templi dell’Acropoli e poi sulla collinetta orientale, dove era stato costruito un tempio dedicato alla dea Hera. Il tempio venne rimesso in piedi nel secolo scorso, utilizzando pezzi di colonne di altri templi distrutti, oltre a quelli originali. Alcune colonne furono inoltre restaurate con parti in cemento, per evitarne il crollo.

 

Tralasciando qualsiasi critica sul metodo operato, il tempio si presenta nella sua grandiosità, nella sua potenza, con le sue colonne in stile dorico, enormi ed essenziali. In altre zone troviamo invece cumuli di capitelli, rocchi o fusti di colonne spezzate, quel che resta delle distruzioni e dei terremoti che devastarono la città.

Ma Selinunte non è soltanto questo. Rispetto agli altri magnifici parchi archeologici della Sicilia ha un fascino particolare, provoca una seduzione unica. Sarà per i suoi terreni a perdita d’occhio, ricoperti dalla macchia mediterranea e dalla sua posizione da cui si domina il mare. Decidiamo quindi di fare una lunga passeggiata, in un silenzio irreale che ci porta in un tempo indefinito. Fra distese di fiori, palme e cactus, arriviamo alla costa. Fino a un tempio, che avevamo individuato dall’Acropoli, che si affaccia direttamente sul mare.

(Parco Archeologico di Selinunte Castelvetrano- via Selinunte)

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Siamo Silvia (giornalista) e Stefania (divisa tra moda e pubbliche relazioni), ognuna con una vita ricca di esperienze,  densa di avvenimenti particolari, di amore, di amicizia, di divertimento ma anche con qualche cicatrice.
Abbiamo deciso di aprire questo  blog per tutte quelle che come noi, conclusa la fase lavorativa, si ritrovano libere con molta voglia di fare, perché la vita che abbiamo di fronte ci può ancora regalare bei momenti. Ci sentiamo forti, piene di iniziative, voglia di conoscere nuove persone e luoghi, e di aprirci a orizzonti diversi.
La nostra speranza è che questo blog ci consenta di avere uno scambio per fornirci spunti, idee, consigli e suggerimenti diversi.
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