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Il Bernini che forse non conoscete

Gian Lorenzo Bernini disegnò, in alcuni dei suoi angoli più suggestivi, la Roma del Seicento. Tutti conoscono la Fontana dei Fiumi a piazza Navona, quella del Tritone, la statua dell’Elefante, l’imponente colonnato che porta alla Basilica di San Pietro, oltre ai capolavori che sono custoditi alla Galleria Borghese. Ma noi vi proponiamo un itinerario diverso, che fra l’altro non vi costerà nulla.

L’Estasi di Santa Teresa nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria (via Venti Settembre 17, Roma)


Al centro della scena, si trova Santa Teresa, il corpo completamente abbandonato, la bocca socchiusa, il capo reclinato, mentre un angelo dal sorriso malizioso la colpisce con una freccia dalla punta d’oro. Le pieghe dell’abito della Santa sono ripiegate, avvolte su se stesse, così morbide da sembrare che il Bernini sia riuscito a trasformare il marmo in cera. Un fascio di raggi dorati, che proviene dall’alto, va ad illuminare i due personaggi. L’effetto è aumentato dalla luce naturale che discende da una finestra nascosta.

Ai lati della scena principale, assistono all’evento i rappresentanti della famiglia Cornaro, i committenti della cappella, che si sporgono da due palchi. Una vera scena teatrale.

Daniele e Abacuc e l’angelo nella Basilica di Santa Maria del Popolo (Piazza del Popolo 12, Roma)

In questa chiesa famosissima per la presenza di due opere di Caravaggio, potrete scoprire appena entrati due sculture del Bernini. Il profeta Daniele, che è stato gettato dal re Dario nella fossa dei leoni, viene colto in un momento di preghiera, mentre un leone ormai ammansito gli lecca i piedi. Le gambe di Daniele sono quasi piegate, mentre il busto e la braccia, con le mani unite in preghiera, si slanciano verso l’alto. Sul lato opposto della cappella, in diagonale, si trova la figura del profeta Abacuc, legata nel Vecchio Testamento a quella di Daniele. Abacuc infatti viene trascinato da un angelo, in questo caso un angelo scherzoso che lo tira per una ciocca dei capelli, a portare del cibo a Daniele nella fossa dei leoni.

Busto di Gabriele Fonseca nella Chiesa di San Lorenzo in Lucina (Piazza di San Lorenzo in Lucina 6, Roma)

Gabriele Fonseca era l’archiatra, il medico del papa Innocenzo X. Nella cappella che si fece costruire dal Bernini, si sporge da un davanzale di una finestra, lo sguardo pieno di fede, le mani inquiete, una appoggiata al petto, l’altra che stringe con forza un rosario. Uno dei più bei ritratti del Bernini, che ancora una volta riesce a piegare il marmo a suo piacimento, come se fosse un materiale malleabile. Che gli permette di modellare le pieghe della veste, di delineare perfettamente i capelli e la barba, di farci cogliere le nocche delle mani e, come in trasparenza, l’intrico delle vene.

 

 

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